fase 3

Lockdown: una riflessione per adulti e bambini

Il momento storico che abbiamo attraversato e che stiamo ancora attraversando ci ha colti di sorpresa e non passerà senza aver lasciato un segno.

Ricorderemo queste settimane per la fatica, le preoccupazioni, i momenti di tristezza; purtroppo qualcuno ricorderà anche la perdita di una o più persone care.

Cosa possiamo fare per aiutare noi stessi e i nostri figli a dare un senso a quanto accaduto, per essere pronti ad affrontare quanto arriverà? 

Proviamo a pensare che nella vita tutto quello che ci succede entra a far parte del nostro bagaglio di esperienze. Possiamo lasciare che ci spaventi l’idea che potrebbe capitare di nuovo, o modificare il nostro assetto di vita, continuando con le misure di sicurezza e rallentando un po’ i ritmi. 

Chi di noi non ha fatto qualcosa di cui non si credeva capace durante il lockdown?

Ci sono mamme che hanno inventato ogni genere di gioco e intrattenimento pur di vedere i loro figli sorridere, il tutto mentre portavano avanti il loro lavoro in modalità smart (interrotte ogni 5 minuti!!!).  Papà che hanno dovuto riprendere, loro malgrado, il teorema di Pitagora (già non lo avevano capito al tempo e adesso lo devono spiegare a un dodicenne spaesato davanti a un computer) o procurare il sedano in piena pandemia per l’esperimento di scienze (non venuto, ovviamente). Famiglie che si sono divise, per la paura del contagio, come le mamme e i papà che hanno scelto di non tornare a casa dai loro famigliari dopo il lavoro in ospedale. Famiglie che si sono trovate a dover gestire difficoltà economiche serie e che faticavano a sorridere. 
Tutti, ognuno a proprio modo, abbiamo rallentato, riflettuto, abbassato le armi, ci siamo preoccupati e disperati.

Come gli adulti anche i bambini hanno dovuto abbandonare le loro attività: nuoto, canto, i pomeriggi dai nonni (quanto sono mancati!) e la frenesia che accompagna le loro giornate (entra, esci, sali, scendi….dai veloce siamo di nuovo in ritardo!!). Tutte queste cose sono fondamentali per la crescita e finalmente sono di nuovo possibili; non dimentichiamo però che i bambini hanno bisogno di un po’ di tutto, di fare e di non fare, di correre e di riposare, di divertirsi e di annoiarsi, di stare con gli amici e di godersi mamma e papà che sono sempre indaffarati e che -miracolo!- sono a casa tutto il giorno!

Sicuramente hanno perso qualcosa, un anno di scuola materna, uno alle elementari o alle medie, per qualcuno la maturità. Ma hanno vissuto qualcosa di altrettanto importante, se li aiutiamo a valorizzarlo:

  • che non è importante solo ciò che facciamo per noi stessi, ma lo è di più quel che facciamo per gli altri;
  • che la scuola è una scocciatura, ma quando non c’è poi manca; che l’unione fa la forza;
  • che le regole ci fanno sentire al sicuro e sono utili, anche se non ci permettono di fare le cose che vorremmo tanto;
  • che dobbiamo godere di quel che c’è, fintanto che c’è;
  • che non vale la pena di arrabbiarsi;
  • che le cose piccole possono diventare grandi, se lo vogliamo. 

Il tempo passato insieme rallentando è sicuramente stata un’esperienza e se impariamo a portarla con noi potrebbe aiutarci a cambiare la nostra vita in meglio. 

Sara Buzzichelli,

Psicologa Psicoterapeuta

-Centro Apprendo-

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