PSICOLOGA E TUTOR DELL’APPRENDIMENTO
FORMAZIONE
Laureata in Psicologia con una tesi sulla diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento e iscritta all’Ordine degli psicologi del Piemonte. Formata in ambito scientifico in virtù della laurea magistrale in Biotecnologie Applicate alla Sanità Umana e Animale, ha praticato come ricercatrice fino al 2014 e ottenuto il titolo di Dottore di ricerca in Neuroscienze Sperimentali presso l’Università degli Studi di Torino, dipartimento di Neuroscienze.
Dal 2011 svolge attività privata come Tutor dell’Apprendimento, nel 2014 ha fondato con Sara Buzzichelli il Centro Apprendo dove si occupa di tutoraggio di bambini e ragazzi con Disturbi Specifici dell’Apprendimento e difficoltà scolastiche in generale, diagnosi, consulenze alla genitorialità, gestione della comunicazione scuola-famiglia-enti pubblici e privati.
ATTIVITA’ DI TUTOR DELL’APPRENDIMENTO, CONSULENZA E SUPPORTO GENITORIALE
Il tutor dell’apprendimento crea uno spazio di lavoro in cui osservare e capire le difficoltà, le cadute specifiche, le risorse e le potenzialità dello studente, allo scopo di costruire in modo condiviso gli strumenti più idonei per superare in autonomia le difficoltà di apprendimento.
In questo spazio tutor e studente lavorano fianco a fianco per delineare meccanismi e procedure problematiche e ideare strategie utili alla compensazione della difficoltà. La specificità del lavoro emerge dalla conoscenza piena del contesto in cui la difficoltà si manifesta (scolastico, diagnostico, familiare e personale dell’allievo) grazie alle informazioni raccolte in occasione di un primo incontro conoscitivo-anamnestico che precede l’inizio di ogni percorso e gli conferisce unicità. Tali informazioni aumentano poi ulteriormente con la conoscenza reciproca allievo-tutor, attraverso gli incontri e la condivisione con la famiglia e con la scuola che accompagnano il percorso stesso.
Particolare importanza si deve alla costruzione della relazione con lo studente e la sua famiglia: l’associazione allievo-tutor è un procedimento delicato, che richiede le giuste competenze e una vasta esperienza nel campo della didattica, del funzionamento dell’istituzione scolastica e della comprensione delle dinamiche relazionali con le famiglie e con i ragazzi. Ragione per cui tutte le famiglie sono accolte in un primo incontro conoscitivo anamnestico dove raccontano la loro storia e manifestano le loro necessità. Tale momento ha lo scopo di poter prevedere quale sia la figura più idonea da proporre per il singolo percorso.